La città di Alghero


La città di Alghero, che si trova situata in una stupenda cornice naturale, nell’omonimo golfo, si apre lungo la costa nord occidentale della Sardegna, più conosciuta come Riviera del Corallo.
È la quarta città della Sardegna e merita lo storico appellativo di “Porta d’oro del turismo sardo”, per la sua ospitalità, la dolcezza del suo clima, la trasparenza del suo mare, le sue attrattive naturali, il suo patrimonio culturale e le sue tradizioni di antico retaggio catalano.
Al centro di questo interessante territorio è il centro urbano di Alghero, ultimo stadio di un percorso storico che attraversa le principali fasi culturali che hanno caratterizzato la Sardegna: un antico borgo catalano sul mare, un'infinità di colori e paesaggi, storie e leggende di antiche civiltà, il suono dell'antica lingua catalana. Alghero, città fortificata, nasce sul mare e al mare deve il suo nome.
Pare, infatti, che questo derivi dall'abbondanza di depositi di foglie di Posidonia oceanica, erroneamente chiamata alga, presenti lungo i litorali sabbiosi soprattutto dopo le mareggiate causate dal vento di Libeccio.Il centro storico di Alghero, proteso sul mare, con le sue architetture, come con i suoi suggestivi spazi, rappresenta nell'Isola un vero e proprio gioiello. I suoi luoghi testimoniano un lungo ed articolato processo culturale legato alle vicende politiche, sociali ed economiche della Sardegna.
Alghero, fondata su una piccola penisola, nel XII secolo dalla famiglia genovese dei Doria al fine di creare un approdo in una posizione strategica al centro del Mediterraneo Occidentale, viene conquistata nel 1284 dai Pisani e nel secolo seguente dai catalano-aragonesi che entrano nella città fortificata il 31 agosto del 1353. Nel 1354 la città viene ripopolata da genti provenienti da differenti terre catalane e da allora, Alghero, conserva la lingua e le tradizioni di quel popolo e della penisola iberica, con il quale intrattiene vivi e frequenti rapporti di scambio culturale.
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Alghero: Torri e Bastioni

 
Nel centro di Alghero sono ancora numerose le testimonianze della dominazione catalana. A cominciare dai Bastioni che si affacciano sul porto e nel Lungomare Marco Polo, e dalle torri che cingono il centro storico, tra le quali quella di Sulis nell’omonima piazza (in epoca medievale era chiamata Torre de l'Esperó Reial), oggi prende il nome dal patriota cagliaritano Vincenzo Sulis che vi fu rinchiuso nel 1799, con l’accusa di cospirazione, e vi rimase per ventuno anni), la torre di Porta a Terra (o del Portal, come veniva chiamata nell’antichità, quand’era l’ingresso principale per chi proveniva da Sassari), le torri di San Giovanni (dopo le opere di riempimento del fossato, necessarie per consentire di ampliare l’abitato) e di San Giacomo (nata circolare, come le altre, nel 1626 fu trasformata in ottagonale).

Alghero, fondata nel XII secolo dalla famiglia genovese dei Doria, fu costretta ad arrendersi a un lungo assedio degli Catalani, che entrarono nella città fortificata il 31 agosto 1353. Dalla Catalogna, negli anni immediatamente successivi, arrivò molta gente che qui mise radici e impose la sua cultura, a cominciare dalla parlata. Alghero è una delle sette città regie della Sardegna, insieme a Cagliari, Sassari, Oristano, Bosa, Castelsardo e Iglesias.

I monumenti, le chiese della città antica, stretta da imponenti torri e bastioni, come i palazzi signorili, le strette stradine in acciottolato ed in particolare gli agili campanili della cattedrale di S. Maria e della chiesa di S. Francesco, conservano una chiara impronta dello stile "gotico-catalano".

"Barceloneta", così Alghero è chiamata affettuosamente dai catalani, con il suo mare, la sua storia e la sua gente è stata la prima capitale del turismo sin dalla fine dell'800 ed ancora oggi rappresenta in Sardegna la città con maggiori tradizioni di ospitalità e di elevata potenzialità turistica.






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Nei Dintorni di Alghero


Le coste che contornano la città da mezzogiorno si estendono per quasi 80 km, in un alternarsi di quadri ambientali fatti di suggestivi litorali rocciosi come di spiagge di sabbia finissima.


Verso Nord, immediatamente dopo il nuovo porto turistico, si sviluppa la spiaggia di Sant Joan per quasi 6 km, in parte caratterizzata da dune naturali e da una ricca vegetazione arborea a pini e ginepri.


La parte più settentrionale di questo litorale sabbioso è delimitato dallo stagno del Càlic, importante per le numerose specie botaniche e faunistiche presenti. Sull'altro lato della foce la moderna borgata di Fertilia fatta di architettura di epoca razionalista e popolata da una comunità giuliana.
Da qui la costa in un rapido susseguirsi di scenari marini, di terre rosse e di vigneti riparati del vento di Maestrale, riprende, lasciato il ponte romano sul Calich, verso Nord con le spiagge delle Bombarde e del Lazzaretto fino a Maristella e a Porto Conte.

Non lontano dalla città, sono facilmente raggiungibili due tra le più importanti testimonianze della cultura nuragica dell’isola: il Nuraghe di Palmavera e la Necropoli di Anghelu Ruju.

Il primo è un complesso nuragico estremamente articolato, con il villaggio che circonda la grande costruzione centrale difesa da torri; la seconda, con 36 tombe ipogee variamente articolate, è la necropoli a domus de janas più estesa in Sardegna.

In questo scenario ricco di storia e di cultura si inserisce, con i suoi paesaggi mozzafiato, l’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana nata al fine di preservare un ambiente naturale di grande ricchezza ed importanza.
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