Fertilia


Fertilia è una frazione di 2000 abitanti del comune di Alghero. Dista 5 km da Inghirios. Si tratta di una città di fondazione sorta nel 1936 nel programma di un vasto programma di bonifica della Nurra.

Progettata dal regime fascista come ‘città ideale’, alter ego della catalana Alghero, oggi è una borgata tra mare e laguna nel nord-ovest della Sardegna, che conserva memoria di vicende singolari Fu l’ultima ‘città del duce’ nell’Isola, dopo Mussolinia (poi Arborea) e Carbonia, costruita ‘esplicitamente’ in posizione opposta ad Alghero, sul versante nord della Riviera del Corallo, ben visibile dai bastioni dell’antica città catalana di cui oggi è frazione. Fertilia, piccolo centro di duemila abitanti molto simile al borgo originario, nel passato recente ha vissuto di agricoltura e pesca, nel presente è ‘porta’ turistica della Sardegna grazie all’aeroporto, distante cinque chilometri dalla borgata.

La spiaggia di Fertilia, dominata dal campanile traforato della parrocchiale di San Marco, è ricoperta da una candida e impalpabile sabbia bianca, lambita fa un mare straordinariamente limpido. Condivide con l'attigua spiaggia di Maria Pia il fatto di essere formata dal cordone dunale che separa il mare dallo stagno di Càlic, uno specchio d'acqua ampio 97 ettari frequentato da affascinanti specie di uccelli, come i fenicotteri.
fertilia alghero

Parco Naturale Regionale di Porto Conte


Il Parco Naturale Regionale di Porto Conte ricade interamente all’interno del territorio del Comune di Alghero. L’area protetta rappresenta una cerniera strategica tra grandi complessità ambientali che includono straordinarie emergenze naturalistiche e scientifiche quali la Rada di Alghero, il sistema delle falesie calcaree e metamorfiche della Nurra, l’asta fluviale del Rio Barca, il corpo idrico del Càlic ed il suo bacino imbrifero, le colline di Monte Doglia. Il Parco è uno dei contesti naturali tra i più suggestivi della Sardegna e nel Mediterraneo.


Il territorio del Parco di Porto Conte rappresenta l’area di maggior interesse speleologico della Provincia di Sassari, non solo per la cospicua densità di grotte, si contano complessivamente ben 174 cavità registrate presso il Catasto regionale delle Grotte di Sardegna (circa 1/3 delle cavità della provincia stessa), ma anche per la rilevanza turistico-ricreativa di alcune di esse, come la Grotta di Nettuno e la Grotta Verde.
parco porto conte alghero

Baia di Porto Conte e Capo Caccia


Seguendo la litoranea che da Inghirios passa per Fertilia e proseguendo lungo la SP 127/bis che, con vista sulla baia di Porto Conte, percorre tutta la fascia costiera del lungo promontorio, si arriva, dopo circa 24 km, allo sperone roccioso di Capo Caccia (Cap de Caça in catalano di Alguero).

Al promontorio si può arrivare anche con una escursione a piedi di circa 3 ore partendo dal nucleo abitato di Tramariglio. Alto 168 m si innalza verso sud, chiudendo a ovest la profonda insenatura di Porto Conte. Di sicuro una delle aree più interessanti della Sardegna dal punto di vista naturalistico, per la sua flora, per la sua fauna e perché ospita nel distretto sottomarino un gran numero di grotte sommerse di notevole interesse.

Il nome del promontorio deriva probabilmente dalle abbondanti battute venatorie permesse dal gran numero di piccioni selvatici che lo abitavano. La geologia complessa e tracce di una presenza umana risalente a oltre dodicimila anni fa cotribuiscono al fascino del luogo.
baia di porto conte e capo caccia

Grotte di Nettuno


Sotto lo sperone di Capo Caccia si trova la Grotta di Nettuno. La si raggiunge a piedi dalla sommità dello stesso promontorio scendendo lungo l'Escala del Cabirol (scala del capriolo), una scalinata panoramica di 656 gradini. Alla grotta si arriva anche via mare, in circa un'ora con una imbarcazione che parte da Alghero, o più vicino da Cala Dragunara e si sbarca direttamente all'ingresso della grotta, posto alla base dell'altissima falesia proprio di fronte all'isola Foradada. Il percorso all'interno della grotta è di circa 580 metri.

La Grotta di Nettuno richiama annualmente oltre 150.000 visitatori di varie nazionalità. La realizzazione delle opere turistiche con l’apertura della Grotta al pubblico e la sua illuminazione sono successive al 1954, anno in cui venne costruita, consentendo anche l’accesso da terra, l’imponente “Escala del Cabirol”, una delle opere maggiormente rappresentative fra quelle realizzate nell’ambito della valorizzazione del territorio algherese.
grotte di nettuno alghero

Punta Giglio


Punta Giglio (Punta del Lliri in lingua catalana), a due passi dalla Torre di Porto Conte molto vicina ad Inghirios, rappresenta una facile e piacevole escursione da fare sia a piedi sia in mountain bike. Si accede dal piazzale di fronte al ristorante l’Embarcadero e consta principalmente di due sentieri i quali si congiungono alla punta del promontorio, Punta Giglio. Esattamente qui, da un’altezza di circa 80 metri, la vista sottostante del mare e dell’orizzonte è incantevole.

Le vecchie rovine presenti, risalenti alla seconda guerra mondiale, fanno parte della postazione contraerei a capo di Mussolini, e all’interno dell’abbandonato casermone, sono ancora visibili scritte e dipinti fascisti. Proprio sulla sommità, alla punta estrema, oltre i resti di una struttura mitragliatrice (ne sono presenti diverse), troverete un tavolone calcareo sul quale sdraiarvi, trattenere il respiro, e guardare l’infinito oltre il mare.
punta giglio alghero

Nuraghe di Palmavera


Il Complesso Nuragico di Palmavera,  a 6 Km da Inghirios, è composto da blocchi di pietre calcaree ed arenarie ed è costituito da un corpo centrale con due torri, un antemurale e un villaggio di circa cinquanta capanne. Il villaggio fu costruito durante tre fasi e le strutture più antiche sono datate al XV secolo a.C. La parte del villaggio che è oggi visibile risulta solamente un quarto della sua interezza ai tempi dell'Età del Bronzo, infatti le capanne originarie del villaggio si attestano a circa duecento.

Tra gli elementi più interessanti di questo sito, va innanzitutto nominata la capanna delle riunioni, che è la più grande di tutto il complesso con un ruolo politico-religioso. Al suo interno si trova un modellino di nuraghe ed un unicum della civilità nuragica, ovvero il seggio-trono cilindrico in arenaria.

Il nucleo principale del sito corrisponde alle due torri nuragiche (torre principale e torre secondaria) racchiuse da un bastione, in parte crollato, in arenaria. La torre secondaria ha ceduto la sua volta nel tempo, a differenza della Torre A, la principale, che è ben conservata e visitabile nel suo fantastico e suggestivo interno.

La fine del villaggio risale all’VIII sec a.C., quando probabilmente un violento incendio fece concludere la vita di questo posto. E comunque attestata la frequentazione durante i secoli III e II avanti Cristo.
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Necropoli Anghelu Ruju


Scoperto casualmente nel 1903, ed esplorato in successive campagne di scavo fino al 1967, il sito di Anghelu Ruju ospita uno fra i più grandi cimiteri preistorici della Sardegna per il numero di tombe fino ad ora rinvenute.

Poco meno di 40 grotticelle artificiali (le famose “domus de janas”) scavate in un bancone roccioso di tenera arenaria utilizzate da differenti culture a partire dal Neolitico Recente fino alla prima età del Bronzo.

Sito archeologico di assoluto pregio, misterioso e affascinante, porta il visitatore in un luogo in cui il rispetto del culto dei morti si fonde con il rispetto della natura che queste popolazioni avevano e che, ancora oggi, si percepisce intatto.

L’intero complesso sorge in località I Piani a 5 Km di Inghirios in una vasta piana solcata dal Rio Filibertu.
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